Thank you, GNOKI!

Posted by : Maurizio Oliveri | domenica 8 agosto 2010 | Published in

Ed eccomi qui, che con un minimo di calma mi sono deciso a scrivere due righe di ringraziamenti a TUTTE le persone che ho conosciuto al Don Gnocchi.


Avvertenze/suggerimenti

  • I nomi SONO reali. Tutte le persone esistono.
  • Non andate di corsa a cercare il vostro nome tra i saluti e i ringraziamenti. Non siate presuntuosi e vanitosi. Leggete tutto il post, che c’è anche da ridere.
  • Ovviamente i ringraziamenti sono diretti a tutte le persone che ho avuto modo di conoscere, indipendentemente dal fatto di essermi esteso parlando dei singoli. Chiedo scusa a tutti quelli che ho saltato o dimenticato, involontariamente o meno!
  • Non tutte le persone che ho qui nominato conoscono il mio blog (probabilmente nessuno al di fuori di quelli che mi leggono su Facebook). Chiedo gentilmente a voi (che mi state leggendo) di dare l’indirizzo del blog agli altri, in modo che possano anche loro leggere queste righe e ricevere i miei ringraziamenti, che purtroppo non ho potuto fare personalmente.

In particolar modo mi sento in dovere di ringraziare:

  • Anastasia, la persona che mi è stata più vicino e che mi ha dato più conforto, con la quale ho avuto piacere di fare lunghe chiacchierate. Il suo interesse, serietà e accanimento nei confronti della mia riabilitazione mi hanno dato uno stimolo e una carica inaspettata. Se c’è una cosa che ho guadagnato al Don Gnocchi è una grande amica!

  • Maddalena, che ha dimostrato grande attenzione e interesse nel seguire i miei problemi, le mie ansie, i miei stati d’animo ballerini. Persona con la quale mi sono potuto confrontare e avere un notevole supporto psicologico. Soprattutto quando mi sono accorto che era lei a cercarmi per avere aggiornamenti, in quanto sinceramente interessata alla mia situazione. Soprattutto quando, nella sua assoluta e impeccabile professionalità che le impone il suo ruolo, sono comunque riuscito a “scovare” sentimenti di profonda stima e affetto nei miei confronti (è vero o no? Ti sono sfuggiti solo per un attimo… Ok, non sono profondi ma li ho visti?). Dev’essere difficile per uno psicologo trattare con tutti i pazienti e mantenere il distacco totale. Sei bravissima! Però... non ti perdono di non avermi ancora fatto uno squillo sul cellulare per avere il tuo numero. So che hai il mio e sto aspettando almeno un sms. Sennò non avrai più modo di aggiornarti sulla mia situazione eh?

  • D.ssa Monica Tavanelli. Qualcuno al DG le dia per cortesia il link a questo post, sennò non saprà mai che le ho “dedicato” queste righe - sigh sigh. Senza disdegnare nessuno degli altri medici, è stata la persona che ho sentito più vicina, e che mi ha dimostrato profondo interesse tutte le volte che ne ho avuto bisogno. Monica (a questo punto “ti do del tu”), se non fosse per te un paio di volte sarei stato veramente con l’acqua alla gola, in attesa di essere trasferito al Niguarda. Grazie per avermi capito e preso sul serio!!!

  • Dott. Maurizio Ferratini. Lo ringrazio perché il primario va sempre tenuto buono :-) A proposito, qualcuno può gentilmente dare il link di questo blog anche a lui? (vedi sopra). Scherzi a parte, lo ringrazio per la sua professionalità, cortesia, ma soprattutto per la sua “coinvolgente serenità”. Devo ammettere che tutte le volte che passava a visitarmi, o comunque che scambiavamo due parole, riusciva a mettermi un senso di tranquillità e di buon umore. Doti queste, che probabilmente gli sono caratteriali e che in parte ha acquisito nella sua lunga carriera medica. Grazie! e… “last but not least” continua a dovermi un pranzo per una scommessa perduta. Spero vivamente di poterlo realizzare, chissà!

  • Paola (a lei non state neanche a passare il link perché da quanto ho potuto capire, non avrebbe comunque le conoscenze di informatica sufficienti per arrivare a questa pagina haha!) La Ringrazio in quanto anche lei è sempre stata molto attenta alle mie condizioni fisiche e di salute in generale. La ringrazio anche per l’interesse nello sponsorizzare le mie richieste logistiche, tra cui il conseguimento del mitico “letto 13” ovvero della stanza singola!

  • Viviana (passare link anche a lei grazie). Ammetto che non ho mai avuto modo di scambiare più di venti parole con Viviana (colpa mia o sua? colpa di nessuno?) ma so che anche lei si è presa cura di me e della mia situazione in modo “silente” ma efficace. Grazie per aver reso più facile possibile la mia degenza.

A proposito della stanza singola, so che mi hanno sponsorizzato altre persone oltre alla Paola (Maddalena, Viviana, ecc.). Ha fatto una differenza sostanziale nella mia degenza, mi ha consentito di rimanere molto più rilassato, di riposare di più; fattori che nella mia condizione di scompenso cardiaco sono IMPORTANTISSIMI. Questa è una delle cose che probabilmente rimpiangerò di più nel centro di riabilitazione dove sarò trasferito nei prossimi giorni.

E, se mi consentite di fare una sponsorship (questa volta io), destinate la singola al buon Giovanni (Amato), che è più o meno nelle mie stesse condizioni di degenza e sono sicuro ne saprebbe trarre un buon vantaggio come me! Non c’è niente di peggio che vedere cambiare e passare i vicini di letto, ogni 15 giorni. Come vederli su un film. Loro arrivano e se ne vanno. Noi rimaniamo.

Poi voglio ringraziare, senza alcun ordine particolare, nessuno si senta escluso, dimenticato, offeso, tutti gli infermieri e i tirocinanti che mi hanno assistito durante questi tre mesi. In particolar modo Stefania (lo leggerò quel libro, prometto), Simona (sempre serena, sempre gentile, sempre seria, mai un sorriso di troppo. Il tuo ragazzo è mica gelosissimo? Grazie anche dei commenti che ho ricevuto su FB), Paolo (che mi ha edotto sul Giro di Francia, praticamente “imponendomi” la visione di tutte le tappe sul televisore della mia stanza!!!), Michele (peccato che sei stato in ferie e non ti ho conosciuto bene come gli altri, però sei grande!), Ela (serissima, severissima, precisissima, però sempre gentile), Eva (idem, peccato che le ultime settimane fosse in ferie, per cui non ho un ricordo degli ultimi giorni), Sorely (la chiamerò “brontolo”, ho deciso). Sgridava sempre tutti. Ricordo con molto piacere quando mi offristi i confetti del tuo matrimonio (forse lo facesti con tutti i pazienti, io però mi sento bene pensando che li offristi soltanto a me e ad altri due o tre!!). Nota: l’uso del passato remoto nell’ultima frase, benché corretto in questo caso, mi fa ridere molto ma ho deciso di lasciarlo. Pasqualina (ma tu sei la stessa che posta i commenti su fb o hai un alias? Serissima in reparto, divertentissima su fb!). Nina e Jessica-faccina-sorridente, persone che comunque non avrei più visto anche se fossi rimasto al Don Gnocchi in quanto hanno finito il loro periodo di tirocinio. Buona fortuna ad entrambe! Antonino-Nino, che è tanto tempo che non viene in cardiologia riabilitativa, ma so che ha fatto qualche turno in altri reparti. Mitiche alcune sue frasi (a cena: "Signor Cataldo, vuole sapere com'è fatto il passato di verdura? E' un insieme di verdure tutte passate. Se preferisce abbiamo la pasta alla MATRUCIANA. Aspetti che chiedo... uhè signore, lei! Com'è la pasta alla matruciana? E' buona?"). E poi non si ricordava mai come mi chiamavo (Oliva, Olivastri, Olivari...haha).

Non mi dimentico di Bruno, in quanto negli ultimi giorni si era instaurato un rapporto di amicizia. Sei un tipo difficile, lascia che te lo dica. Soprattutto nelle giornate di cattivo umore. Poi, improvvisamente, qualcosa è cambiato, e hai iniziato a parlarmi di te e della tua vita. Di musica e di viaggi, di “noches calientes” a Milano. Del tuo amore per la musica latinoamericana, salsa, vallenato, ecc. Poi, ci siamo “collegati” su Facebook. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Ti ho preparato un cd di musica (e ti ho fregato un cd vergine, a questo punto, visto che me ne avevi dati due). Avrò modo di portartene un paio che preparerò nel frattempo con la musica che mi hai segnalato e che sto scaricando.

Non mi dimentico neanche di Annabella (un’altra che dovevi prenderla nei giorni buoni: in quelli cattivi era meglio salutare cordialmente ed allontanarsi) e le mando questo messaggio: a questo punto il libro di Bourdain lo puoi leggere come *azz* ti pare, piegarlo come preferisci, stropicciarlo, fargli le orecchie ecc., perché dubito che tu riesca a rendermelo… poco male, comunque! Te lo lascio volentieri come ricordo di un paziente-amico!



Boh, avrò sicuramente dimenticato qualcuno. Ma fremo per pubblicare questo post. Semmai farò ammenda in una seconda versione.

BACI A TUTTI. Prometto che verrò a trovarvi quando sarà possibile (facciamo che vengo dopo il trapianto). Facciamo che la VAD non la metterò mai e che arriverà un cuore presto!

Vostro paziente N.13 (ex. 12B)

Good bye, GNOKI!

Posted by : Maurizio Oliveri | sabato 7 agosto 2010 | Published in

Scorcio dell'ingresso al Don Gnocchi
In realtà non so neanche quando riuscirò a pubblicare questo post… sono in questo momento ricoverato al Niguarda e da ieri non sono mai riuscito a connettermi per più di 20 secondi con il mio portatile.

Per i registri, gli annali o come dir si voglia, sono le ore 20.03 del 6 agosto 2010, venerdì.

E’ stato tutto molto tempestivo, alcuni di voi lo sanno già, molti di voi lo sapranno quando leggeranno questo post:

Non torno più al Don Gnocchi. Lunedì uscirò dal Niguarda, destinazione Arenzano (GE), Unità Operativa Recupero e Rieducazione Funzionale dell'Ospedale La Colletta. Obiettivo principale: essere più vicino a casa mia, poter vedere la mia famiglia più spesso e causare loro meno disagi nelle trasferte per venirmi a trovare.

L’Ospedale La Colletta, per chi non l’avesse mai sentito nominare, è un centro di riabilitazione abbastanza rinomato in Liguria. Fa capo all’ASL3, Genova. In realtà non ne so molto di più, non ci sono mai stato, ne ho solo sentito parlare. E’ il “fratello maggiore” del centro di riabilitazione a Genova presso il Palazzo della Salute alla Fiumara, dove andavo a fare cyclette 3 volte la settimana quando abitavo ancora a casa.

Dai primi pensieri alla decisione finale, meno di trenta minuti:

ore 12.30, chattando con mia moglie:

- Io: sai che cosa mi ha detto la D.ssa F. (il primario della Cardio2 qui a Niguarda)? Che a lei in realtà non interessa niente che io stia al Don Gnocchi, l’importante è che mi riguardi, che stia attento, che cerchi di rimanere in buona forma fisica e nella migliore delle condizioni.

- Lei: tutto questo è impossibile qui (a casa). Tanto meno adesso che i bimbi sono in vacanza (dalle scuole). Rimanendo là preservi la tua salute.

- Io: Si ma potrei farlo in un centro a Genova, e venirvi a trovare il weekend. Potreste venirmi a trovare più spesso. L’importante è che sia un centro di riabilitazione. Non è una buona idea? Potrebbe passare Paolo (il mio cardiologo “storico” che è a Savona) a controllarmi ogni tanto. Magari trovare qualcosa verso Savona…

- Lei: beh, se questo non cambia le priorità (si riferisce alla lista d’attesa)...

- Io: facciamo una cosa furba: domani chiedo al Dott. O. cosa ne pensa.

...
ore 13.02 (venti minuti dopo), chattando con mia moglie:

- Io: Bingo! Già sistemato. Arenzano ti piacerebbe? Dott. O. sta parlando proprio adesso con Arenzano.

- Lei: cosaaaa? Così in fretta?

- Io: lunedì prossimo va bene??

- Lei: non ti credo

- Io: non torno neanche più al D. Gnocchi haha

- Io: perché non ci avevamo pensato prima?

Tutto questo e' successo perchè pochi minuti dopo che mi era venuta quest’idea è entrata in stanza “l’equipe” al completo per fare il punto della situazione. Non mi sono lasciato scappare l’opportunità:

- Io: Scusate, pensavo, visto che a voi non interessa particolarmente che io rimanga al D. Gnocchi, e premesso che io non me la sento di tornare a casa in quanto sono sicuro che non ce la farei a mantenere gli “standard” che devo mantenere (poco stress, poco sforzo, riabilitazione, palestra, ecc.) secondo voi sarebbe possibile o accettabile trovare un centro di riabilitazione più vicino a casa?

- Loro: per noi non ci sarebbe nessun problema. Vediamo un po’… in Liguria… vicino a Genova… hmmm. Arenzano le andrebbe bene?

- Io: certamente!

- Dott. O.: conosco il primario ad Arenzano. Faccio una telefonata e vedo se c’è possibilità.

- Io: beh, pensateci un attimo e mi fate sapere

- Dott. O.: anzi, lo chiamo subito!

Telefonata di Dott. O.: Ciao (…) ho un paziente ricoverato che è in lista (…), lui è attualmente in riabilitazione qui a Milano ma è di Genova e vorrebbe avvicinarsi a casa (…), tu avresti mica un posto per lui? (…) ok dammi il numero della tua caposala così la metto in contatto con la mia e si mettono d’accordo (…)

- Dott. O: a posto, tutto ok

- Io: ma già questa settimana? E il Don Gnocchi?

- Dott. O: a questo punto non ha più senso che torni al Don Gnocchi, le organizzo direttamente il trasferimento ad Arenzano da qui, quando la dimettiamo lunedì (tra tre giorni).

Uhao! E’ tutto successo così velocemente che non ho neanche avuto modo di immagazzinare tutto e soltanto ora (sabato 7 agosto, 14.45, quando integro questo post con queste righe) sono riuscito più o meno ad analizzare gli aspetti positivi e negativi a cui –forse, probabilmente- andrò incontro.Ora che sono FINALMENTE riuscito a pubblicare il post, vedrò di farne una seconda parte raccontandovi cosa ne penso di tutto ciò, e di altre piccole cose che mi sono successe. A presto!