Ben Breedlove, chi era costui?

Posted by : Maurizio Oliveri | mercoledì 4 gennaio 2012 | Published in

3 gennaio, ore 22.15. Sdraiato a letto, faccio la mia consueta carrellata di notizie e aggiornamenti sul telefonino, quando leggo questo:



Breedlove: il ragazzo che sta facendo commuovere il mondo. Ben è morto nel giorno di Natale dopo aver combattuto per tutta la sua giovane vita contro una malattia cardiaca, una cardiomiopatia ipertrofica...

Proseguo nella lettura dell'articolo e di altre notizie, ed apprendo in sintesi che questo ragazzo, affetto da questa malattia sin dalla nascita, ha vissuto una vita all'apparenza abbastanza normale, salvo il fatto di aver avuto ben quattro arresti cardiaci, di cui l'ultimo gli è stato fatale.

Sappiate che:

  • Secondo Wikipedia, la cardiomiopatia ipertrofica è la malattia genetica cardiaca più frequente, con un prevalenza di circa 1:500 nella popolazione adulta generale. Sicuramente la grande maggioranza di questi casi ha un decorso benigno. In soggetti considerati ad alto rischio di aritmie ventricolari pericolose, è indicato l'impianto di un defibrillatore automatico in maniera preventiva (a Ben lo avevano impiantato). Un minoranza dei pazienti sviluppa segni e sintomi di insufficienza cardiaca legati a una dilatazione del cuore e a una ridotta capacità di pompare il sangue (evoluzione dilatativa-ipocinetica). Tali pazienti necessitano di una terapia specifica e, raramente, di un trapianto cardiaco.
  • Non sono riuscito ad estrapolare i casi mortali per tipologia di cardiomiopatia, ma in tutte le sue varianti, questa malattia uccide negli Stati Uniti, poco più di 27mila pazienti all'anno, 74 al giorno.

Sicuramente, Ben si merita tutta la stima e l'affetto, per aver avuto il valore di raccontare la sua malattia, l'astuzia per farsi sentire e farla conoscere in giro per il mondo, permettendo comunque di sensibilizzare le persone circa l'importanza e la gravità di questa malattia. Peraltro, se non avesse avuto una tragica fine, probabilmente molta gente non avrebbe mai saputo niente di lui. Tutto sommato, Ben è stato un malato di cuore tra decine di migliaia. Nè il primo nè l'ultimo. Ahimè, un caso come tanti altri.

Spero tanto che la notizia che ha fatto il giro del mondo non si fermi a destare qualche sentimento nei confronti di questo povero ragazzo che non ce l'ha fatta, ma che riesca in qualche modo a sensibilizzare i lettori circa l'importanza e la frequenza con cui pazienti malati di cuore finiscono prematuramente la loro vita.

Non sono un medico nè tantomeno conosco in profondità la storia di Ben, per capire se nel suo caso, i protocolli o le procedure mediche indicassero la necessità o quantomeno la convenienza di un trapianto cardiaco. Avendo avuto tre arresti cardiaci in 18 anni di vita, a me sembra di si. Forse era in lista d'attesa, forse no...

Comunque -di fatto- questo povero ragazzo avrebbe potuto vivere una seconda vita, ed essere fortunato come me ed altri pazienti, grazie ad un trapianto cardiaco.

Supponiamo che fosse in lista. Non è stato trovato un donatore in tempo? Vogliamo parlare dell'importanza della donazione degli organi? Vogliamo parlare della carenza sempre maggiore di organi disponibili per l'espianto e successivo impianto in pazienti in fin di vita?

Meritava Ben di avere una seconda opportunità di vita? Lo meritano altre persone con malattie come questa e come altre, che possono guarire con la donazione di un organo da una persona in stato di morte cerebrale?

Sensibilizziamo a favore della donazione degli organi! Manifestiamo la nostra volontà di donazione! Vi invito ad informarvi sul sito della AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule).
 
Questo è il link al video che Ben ha pubblicato: This is my story

A proposito, Ben. La mia risposta è: "si". Ci credo. Dio abbia pietà e misericordia di te.

Ben Breedlove (1993-2011).