Primissima cosa, “Maurizio is back”, PUNTO (come diceva il “principe” George Leonard al GF10).
Ho ricevuto la grazia di essere sottoposto con successo ad un intervento di trapianto cardiaco! Nel mio corpo batte un cuore sano di un’altra persona che passando a miglior vita, ne ha consciamente o inconsciamente salvata un’altra! E su questo non ci piove. Oltretutto non è neanche una notizia recentissima, visto che l’intervento è avvenuto nella mattinata del giorno 18 agosto. Ma oggi è il primo giorno che riesco a sedermi un’oretta a scrivere il primo post. In rianimazione non se ne parla neanche, e poi qui in stanza dove sono ora non ci si riesce a connettere quasi mai :(
Cosa dire; questa volta ci sono veramente tante cose di cui voglio parlare, sia quelle più profondi e toccanti che riguardano la mia personale e singolare esperienza di essere letteralmente “rinato”, a quelle più tecniche e specifiche di tutti gli interventi e procedure a cui sono stato sottoposto, l’esperienza della rianimazione, e non tralasciando alcune cose più leggere che in realtà ho cercato di scrivere quasi in tempo reale via Twitter (moliveri70) e di rimando su Facebook.
Ho appena deciso che cercherò di dividere le cose in tante piccole consegne, tanti post, in modo da riuscire ad organizzarmi e ad organizzarle meglio.
Facilitano la lettura…
…e destano l’aspettativa!
Che cuore batte dentro di me?
Ad oggi che scrivo, so soltanto che si tratta di un ottimo organo. Mi hanno detto che da tempo non ne impiantavano così belli! Mi hanno anche detto che da tempo non vedevano un cuore estratto (il mio) così malconcio: testualmente il chirurgo l’ha definito grosso e gelatinoso. BLAH! Povero cuore vecchio, intanto mi ha portato avanti per 39 anni della mia vita.
Ci sono due classi di trapiantati: quelli che vogliono assolutamente sapere tutto del loro donatore, conoscere i parenti, ecc. – avete visto il film 21 grammi? Io appartengo alla classe opposta: non mi interessa conoscere la provenienza del mio nuovo cuore. Non mi interessa sapere quanti anni aveva… a quale scopo? Preferireste un cuore di 45enne sportivo e sano, o uno di un 33enne sedentario e fumatore?
Da quanto ho capito, nella relazione di dimissione ci sarà comunque qualche informazione circa l’organo impiantato. Va bene, tutto quello che mi si dice ufficialmente lo verrò a sapere, ma non chiederò niente di più. L’importante è che sia stato un cuore sano di una persona sana, di età ragionevolmente simile alla mia.
Rinascere
Mai e poi mai avrei pensato di sentirmi come mi sento adesso. L’ho sognato per tanti mesi, soprattutto nell’ultimo periodo vissuto fuori casa. Ma giustamente erano soltanto fantasie. La realtà è che il mio cuore non è mai stato sano, sin dalla nascita. E’ vero che prima del primo scompenso –avuto nell’anno 2001- non ero stato “consciamente sintomatico”; è vero cioè che nella mia adolescenza non soffrivo per questa deficienza cardiaca, semplicemente perché non conoscevo cosa significa avere un cuore perfetto. O forse anche perché il cuore riusciva comunque a farmi svolgere le attività normali di un adolescente. Non mi sentivo “inferiore” rispetto agli altri, salvo quando si trattava di fare una corsa o sforzi particolari. Ero sempre l’ultimo in ogni attività fisica. Pensavo che fosse soltanto colpa di qualche chilo di troppo addosso.
Come ho scritto in altri post, i sintomi di questa cardiopatia sono peggiorati sensibilmente dall’anno 2008. L’anno 2009 è stato molto teso, snervante, faticoso, ovviamente non solo per me ma per la mia famiglia. Sono scemate a poco a poco tutte le possibilità di svago, le voglie e le forze di intraprendere azioni nuove, progetti nuovi, vacanze, ecc. Non parliamo del 2010, in cui sono stato praticamente chiuso in casa, per poi finire dal mese di maggio al famoso Don Gnocchi di cui ho parlato più volte in questo blog.
“Rinascere” è proprio il concetto esatto. Sono una persona nuova, dentro allo stesso corpo, con 39 anni di memoria conservata nel cervello –e in piccola parte trascritta su questo blog-. Sono Maurizio con una nuova batteria che mi da una carica incredibile, una voglia di recuperare gli anni consumati, di fare tutto quello che avrei voluto fare e che mi è stato impossibile fare. I ricordi degli ultimi anni cominciano ad annebbiarsi, forse perché inconsciamente sto cercando di metterli da parte, di sfumarli.
NULLA TOLGO a tutte le bellissime emozioni ed esperienze che comunque ho vissuto: da essere cresciuto in una famiglia serena che mi ha amato e non mi ha mai fatto mancare nulla, ad aver conosciuto mia moglie, ad avere procreato con lei i miei tre figli che sono in assoluto la cosa più importante e indispensabile della mia vita. Da oggi inizio una nuova vita con loro. Qualcuno – il signore, la provvidenza, la caparbietà, la fortuna, i chirurghi, o forse tutte le cose insieme – mi hanno dato questa seconda opportunità, e sono assolutamente determinato ad utilizzarla al meglio!
Maurizio IS BACK!
Posted by : Maurizio Oliveri | lunedì 6 settembre 2010 | Published in # la mia malattia, successo, trapianto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Mauri!!!!!! realmente increible!! tu historia la he seguido paso a paso y no te imaginas lo orgullosa que me siento de ti y especialmente de Sandra, quien a pesar de los tiempos dificiles, ha sido la mejor esposa y mama del mundo, ha hecho que los mosqueteros no sintieran la tension que pudo haber causado todo el proceso del transplante. De verdad que son grandiosos!!!! ahora a disfrutar mucho toda la vida que te queda por delante!! y con toda esa fuerza que tienes ahora para explotar :):) un beso para los 5 y los Marcano Iribarren estamos sumamente felices por ustedes. Eres un tipo realmente fuerte y positivo, un gran ejemplo :)
Bravo Mauri!!!!!! ahora vengan a visitarnos a MIami :):)