Il rientro è stato fantastico! Soprattutto per il calore che mi ha riservato la mia famiglia: i miei bambini e mia moglie. Sono contentissimo di essere tornato a casa. Ovviamente dobbiamo tutti abituarci di nuovo alla mia presenza.
Per i bimbi potrebbe esserci un aspetto negativo, in quanto io sono *molto* più severo (e rompiscatole) di mia moglie... "Alessio non saltare sul letto, Diego non mettere i piedi sul tavolo, Matteo raccogli la roba da terra. E poi: non urlate, non correte, lasciate stare, non sporcate, venite, andate..." Mia moglie li riprende, ma gli lascia sicuramente più spazio. Sono punti di vista leggermente diversi ma entrambi validi. E poi si complementano bene. Comunque i bimbi non fanno particolare caso a tutto ciò; riescono invece ad apprezzare sicuramente la mia presenza di padre-uomo-pisello-munito che scherza con loro, li fa giocare, li accompagna e li riprende da scuola, li porta agli allenamenti, ecc. Finalmente mi sento fisicamente in grado di condividere queste mansioni con mia moglie. In due è sicuramente tutto più equilibrato. Mentre uno fa una cosa l'altro si impegna nell'altra. Sembra un discorso banale, ma finchè non ci tocca viverlo in prima persona, non ci accorgiamo pienamente di quanto ogni genitore abbia un ruolo importante e particolare nella gestione familiare.
Con mia moglie il "ricongiungimento" è stato molto positivo; purtroppo non sono mancate alcuni attriti e incomprensioni che spero riusciremo a limare e ad eliminare col tempo. Siamo caratteri diversi e non è semplicissimo ritornare a vivere insieme dopo tutto questo periodo vissuto in due realtà diverse: lei con il peso, la responsabilità -ma anche l'autonomia- di gestire tutta la famiglia e la casa. Io, praticamente rinchiuso in una struttura protetta, dove le decisioni più importanti erano quali scarpe mettere o se usare il pappagallo per fare la pipì!
Comunque, la cosa fondamentale è che sia tornato a casa. La prima e più importante missione è riuscita! Ora devo riuscire ad essere un uomo e un marito migliore, non soltanto fisicamente grazie al cuore che mi è stato donato -questo è palese- ma anche a livello attitudinale -questo un pò meno palese-, cercando di essere più condiscendente e meno rompiscatole sulle piccole cose che sono assolutamente insignificanti di fronte alla complessità di una vita intera.
Per il momento, mi riprendo anche qualche soddisfazione: qui sotto con una focaccia al formaggio appena sfornata e una bella birrozza :-))
In Bocca al Luppo