Mi ero promesso di scrivere due righe al compimento dell’anno
CorNovum, e non l’ho fatto. Ho festeggiato, certo, un po’ in sordina, con mia
moglie, con i miei figli. Una pizza insieme, nella nostra intimità di famiglia
che ha ripreso la “retta via” della serenità, della tranquillità.
Ora sto scrivendo dall’Ospedale, in ricovero per il mio controllo annuale. Oggi pomeriggio me ne torno a casa. Gli esami che mi hanno fatto hanno dato esiti positivi: cateterismo destro ha evidenziato pressioni polmonari basse (bene) e coronarografia ha dimostrato che le mie coronarie sono buone e pulite. A questo punto le visite dovrebbero essere distanziate tra i quattro e i sei mesi una dall’altra. Una mattinata in ambulatorio, ecografia, visita e via!
Ora sto scrivendo dall’Ospedale, in ricovero per il mio controllo annuale. Oggi pomeriggio me ne torno a casa. Gli esami che mi hanno fatto hanno dato esiti positivi: cateterismo destro ha evidenziato pressioni polmonari basse (bene) e coronarografia ha dimostrato che le mie coronarie sono buone e pulite. A questo punto le visite dovrebbero essere distanziate tra i quattro e i sei mesi una dall’altra. Una mattinata in ambulatorio, ecografia, visita e via!
Insomma, anche se con un mese di ritardo, sono ancora in
tempo di fare il punto della situazione del mio primo anno CorNovum, che è
assolutamente positivo. E spendo due parole proprio per coloro che hanno già subito
l’intervento da poco, che magari sono in rianimazione, o in riabilitazione,
doloranti, pieni di perplessità e di paure.
FORZA! Siete delle persone fortunate! Baciate dalla sorte!
Il signore vi ha dato la grazia di poter vivere una vita nuova! Il percorso può
sembrarvi accidentato, ma credetemi, non è niente in confronto a quello che
avete già vissuto prima del trapianto.
Cosa sono due pericardiocentesi, quattordici biopsie, due
scintigrafie, due coronarografie, una ventina di ecografie, e probabilmente più
di cinquanta prelievi di sangue, di fronte alla possibilità di vivere una vita
normale? Di poter andare a lavorare? Di riprendere una normale vita di coppia? Di
poter prendere la bicicletta e pedalare? Di poter camminare per ore, di poter
fare una nuotata, di prendere le scale anche se c’è l’ascensore? Di arrivare a
casa alla sera e avere la forza e la voglia di farsi una doccia e di uscire
nuovamente?
E un’altra cosa voglio dire: sappiate conservare al meglio
questo dono! Vogliategli bene. Curatelo come se fosse il vostro –anzi meglio-. Avete una missione. Ricordatevi che il vostro
nuovo cuore è comunque soggetto ad una sorta di attacco permanente da parte del
vostro sistema immunitario. Ovviamente i farmaci che prendete riducono in
maniera importante l’effetto di questo attacco. Ma non sottoponetelo ad
ulteriori stress. Fate una vita sana, mangiate sano, e soprattutto, cercate di
non essere troppo sedentari.
Io ho iniziato con le mie “passeggiate CorNovum”; i primi
mesi in cui ero a casa mi restava facile. Poi però ho ripreso a lavorare, ed è
diventato difficile condividere il tempo tra lavoro, famiglia e cura della
persona. All’inizio volevo iscrivermi in palestra, poi ho capito che
forse era meglio prendersela con calma, cominciare a conoscere le proprie
capacità, i propri limiti, ecc. Ora, ad un anno dal trapianto, mi sono accorto
che DEVO iscrivermi in palestra, che non ci sono più scuse. Quando vado al
lavoro –rigorosamente in auto- e vedo persone di tutte le età che si allenano
in bicicletta, penso: “cos’hanno loro più di me per poter andare in bicicletta
in una giorno di settimana? Perché loro se lo possono permettere e io no? E’
tutta gente che non lavora? O fa turni?”. Non lo so, ma se ce la fanno loro, ce
la devo fare anche io. NON CI SONO SCUSE!
E così, ho trovato una palestra vicino al mio ufficio, e ho
deciso di iscrivermi. – Cioè voglio dire, non mi sono ancora iscritto, sono
andato a vederla. Ma so che mi iscriverò la settimana prossima. Tanto più che lo
scrivo già da ora sul blog, così se cambio idea mi sputtano pure.
Anzi, mi viene in mente che potrebbe anche essere un modo
per scrivere due o tre post sull’argomento: "come rimanere in forma dopo un
trapianto di cuore".
Alla prossima!
per favore, puoi aggiornare questo argomento? sono mamma di un figlio 44enne, con 2 bimbe, che a fine settembre di quest'anno entrerà in lista d'attesa per un cuore nuovo, e mi sento persa.... grazie
Rispondo alla signora che mi ha scritto ieri, sperando che le arrivi questo messaggio...
Giusto due righe per tranquillizarla. Gli americani dicono "no news = good news". E' una frase che uso spesso perchè rende bene l'idea.
E' da tanto tempo che non scrivo più nel mio blog, fondamentalmente... perchè sto bene! Perchè ho mille altre attività da seguire nella giornata, tra lavoro, casa, famiglia... e poi ferie, ecc.
La decisione di entrare in lista di attesa è importante, ma di solito è una strada che VA PRESA in quanto non esistono alternative migliori. Bisogna capire che ci si trova ad un certo punto del cammino e che bisogna guardare avanti, mai indietro o di lato.
Se hanno proposto a suo figlio di entrare in lista, è la cosa migliore che possa fare, e sperare di riuscire ad arrivare all'intervento nella migliore delle condizioni!
Le faccio i miei migliori auguri!
Maurizio
grazie............ di cuore!!!!!
vorrei che mio figlio avesse lo stesso tuo coraggio!!!!!!!! spero in Dio!!!!!! che tutto ti possa sempre arridere, Maurizio!!!!!!
Se le fa piacere, mi può anche scrivere in via più riservata a maurizio_oliveri@hotmail.com.
di nuovo grazie......... se non disturbo lo farò certamente!!!!!
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