e meno male, penso! Se potessi forzarli, li accorcerei o li allungherei? Accorciarli significa andare incontro al rischio, all'incertezza. Allungarli significa protrarre una sofferenza fisica e questo stato di apprensione/incertezza riguardo a quella che potrebbe essere la tua nuova vita... oppure il nulla.
Lo psicologo mi consiglia di vivere questi giorni guardando avanti, pensando che la strada che sto percorrendo insieme alla mia famiglia è quella giusta, che quello che si doveva fare è stato fatto, e che ora non resta che aspettare con pazienza, e pensare ad una vita nuova.
Poi leggo nel blog di Paul Cardall -un ragazzo poco più giovane di me che è passato da un'esperienza più complessa della mia e che ha avuto qualche mese fa un cuore nuovo con ottimi risultati-:
Non vivere la vita cercando la felicità nel futuro. Piuttosto, vivi oggi! Festeggia tutto ciò che hai, la famiglia e gli amici. Le cose materiali sono inutili. Dedica tempo e amore alla tua famiglia. Hai pensato di pregare? Hai più fatto sorridere qualcuno? Hai più detto "ti amo"?
Mia moglie mi dice di passare più tempo con i miei figli; le chiedo se intende che devo stare più a casa e meno al lavoro, oppure che quando sono in casa devo partecipare di più nella loro vita, interagire di più?
Mi riesce difficile, sarebbe come ammettere che la mia vita sarà più corta e che devo aprofittare OGGI di quello che forse non potrà più fare DOMANI! Non è come mollare tutto e perdere la speranza?
Questo dubbio amletico resterà sicuramente senza risposta, ma mi sa che mentre ne cerco una, passerò qualche pomeriggio in più con i bimbi al campetto sotto casa, salute permettendo!
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