Resoconto del settimo...

Posted by : Maurizio Oliveri | mercoledì 7 luglio 2010 | Published in

Del settimo ciclo di levosimendan, il farmaco miracoloso!

Una signora mi ha detto che il numero 7 è un numero eletto, in quanto compare nella Bibbia con un significato particolare che ovviamente non ricordo. Ma mi ha detto di avere fede che sarà la volta buona... e che avrebbe pregato per me!

Pur non essendo un fervente cattolico, fa comunque piacere quando una persona che è più devota ti dice che pregherà per te, per una veloce e serena risoluzione del problema. Ovviamente, se la persona ci crede, aldilà della "utilità" o meno della preghiera, compie comunque un'azione lodevole nei miei confronti, e questo va riconosciuto!

Ma lasciando da parte le disquisizioni sul credo e sulla religione, vi racconto che sono andato a Niguarda il giorno venerdì, nelle prime ore del pomeriggio, per fare il mio solito farmaco miracoloso, la cui infusione dura all'incirca 29 ore.

Mi hanno messo in camera con un paziente di Messina, sulla 50ina, portati male, faccia triste, aspetto triste, moglie triste. Una famiglia triste, sicuramente di scarse risorse economiche, ignorante e maleducata. Questo paziente, per motivi che non conosco, aveva problemi epigastrici (addominali, stomaco, fegato, boh!) e si lamentava sottovoce, oltre che ruttare in continuazione. Avete peresente quello che si faceva da ragazzi, si incamerava aria nello stomaco e si faceva a gara a chi ruttava più forte?

Stessa cosa, solo che qui non c'era gara, non c'è stato vincitore. E non era neanche divertente.

Il primo giorno e la prima notte ho sopportato stoicamente. Il secondo giorno stava peggio. Diceva che si sentiva pieno perchè aveva mangiato il pesce...

la moglie ha chiesto all'infermiera qualcosa per il bruciore di stomaco...
gli hanno dato un cucchiaio di Maalox
dopo 5 minuti l'ha vomitato e ci ha mangiato dietro un pacchetto di grissini
dopo due ore era piegato che si lamentava e malediceva il mondo

Allorchè per la seconda volta in due giorno gli rivolgo la parola: "scusi, abbia pazienza, io non voglio farmi gli affari suoi, ma vedo che si sente male, perchè non chiama l'infermiera o magari si fa chiamare il dottore, così la visitano? Non mi sembra che lei abbia un problema che si risolve con il maalox". Mi borbotta qualcosa e dopo cinque minuti va a parlare con l'infermiera. Dopo dieci minuti lo visita una dottoressa che gli dice "è un po' gonfio, probabilmente un po' d'aria. Forse è un po' ansioso. Guardi che la TAC è risultata normale, si ricordi però che ha uno scompenso cardiaco, deve mangiare leggero e preferibilmente in bianco. Le do del "simeticone" (Mylicon, usato per l'aerofagia e il meteorismo, si da spesso ai bimbi quando hanno le coliche).

 sequenza del personaggio che si accascia vieppiù

Dopo un paio d'ore il "simeticone" inizia a fare effetto, per cui l'aria in eccesso, non soddisfatta di uscire dalle vie superiori, decide di utilizzare anche quelle inferiori. Problema è che il simpaticone (non il simeticone) probabilmente a casa scorreggia in compagnia, per cui non si è fatto grossi problemi. Io ho cercato di stare calmo, di prendere sonno (se mi addormento il cervello non percepisce gli odori, giusto?)...

... ma non ce l'ho proprio fatta!

Mi sono girato verso di lui: "Io: mi sa che sarà una lunga nottata. E lui: eh si. E io: se però lei continua a scoreggiare tutta la notte io non credo di potercela fare. E lui: non ci posso fare niente. E io: si prenda lo sgabello e si sieda in bagno, così fa tutto quello che deve fare, poi quando si sente un po' più libero se ne viene a letto. Io capisco il suo problema, però lei deve rispettare anche gli altri."

Dopo qualche minuto, si alza e se ne va.
Dopo qualche altro minuto, arrivano due infermiere, tolgono il freno dal letto e se lo portano via.
Dopo un'altra manciata di minuti, entra il personaggio cristando e sbattendo il cassetto del comodino, poi se ne va di nuovo. Ho pensato "adesso mi accoltella alle spalle". Mi sono chiesto dove lo avessero portato. E mi è dispiaciuto aver scatenato questa reazione. Poi mi sono addormentato.

La mattina, mi sveglio e vedo che il letto non c'è ancora. Dove cavolo l'avranno messo? In un'altra stanza è impensabile. Non c'è spazio. Ho temuto fosse in corridoio.... ma dai! Non può aver dormito in corridoio!

Mi alzo, esco dalla stanza per andare a pesarmi (e soprattutto per curiosare). Erano già le 7.30. C'erano pazienti che andavano e venivano. Infermieri che trafficavano. E lo vedo lì, TRISTISSIMA SCENA: un letto con un paravento verde e un omino incazzato nero dietro al paravento, seduto sul letto, aspettando di poter recuperare almeno una minima parte della sua dignità!

Effettivamente dopo qualche minuto le infermiere hanno rimmesso il letto dentro alla stanza. Lui si è lamentato della scenata della sera prima, e l'infermiera gli ha risposto "noi conosciamo bene il Sig. Oliveri in quanto è un nostro paziente da tempo. E' una persona molto educata e il suo reclamo sarà stato sicuramente tale. Oltrettutto quello che le ha chiesto era giusto, bisogna rispettare gli altri pazienti. Io nella sua posizione avrei fatto esattamente lo stesso!" Mi sono sentito sollevato, in realtà mi era dispiaciuto molto aver creato disagi sia al povero sfigato che alle infermiere. Comunque, sono intervenuto e ho chiesto scusa in quanto "le avevo soltanto chiesto di andare in bagno, non di dormire fuori dalla stanza. Mi sembrava una richiesta giusta e pensavo che lei potesse comprendere i disagi che stava creando".

Il gossip ovviamente si è replicato in tutto il reparto. Dopo mezz'ora ho sentito uno dei dottori che si faceva rendicontare dall'infermiera "... e allora Oliveri si è lamentato... e lui...." Che vergogna!!

Dulcis in fundo, ciliegina sulla torta, quando la dottoressa in tarda mattinata gli ha comunicato che a causa delle mie dimissioni e dell'ingresso di una donna, avrebbero dovuto spostarlo nel letto 17, che purtroppo per lui è nell'unica da 3 letti (secondo me l'hanno castigato!), sapete cos'ha avuto il coraggio di dire?


"Non potete mettermi in una stanza da due? Perchè poi, sa, se tutti gli altri russano..."

Va fa inta chella meglia cess e mammet e chella stranculata e soret che o pij ncul e so arravot inta a picchiak ogni vot che c'è sguarren o fetilll !

Tutto il resto è storia!!

(2) Comments

  1. ruccoli

    So che non dovrei dirlo ma era tempo che non ridevo cosi'di cuore.
    Ruccoli

    8 luglio 2010 alle ore 04:38
  2. Maurizio Oliveri said...

    Aggiornamento: mercoledì 23/07 il sopraccitato paziente ha avuto il "coraggio" di presentarsi al D. Gnocchi (dove mi ritrovo in attesa) immagino per fare una breve periodo di riabilitazione (ma non so da cosa si debbe riabilitare).

    Per ora lo hanno anche sistemato in una stanza da solo, ma spero che in un modo o nell'altro non resti impunito. Quanto meno qualche scherzetto in palestra "jelo famo"!!

    23 luglio 2010 alle ore 08:32