Riflessioni sul carro e sui buoi

Posted by : Maurizio Oliveri | martedì 12 ottobre 2010 | Published in

Mi riferisco al mio sfortunato post di un paio di settimane fa: "Non mettiamo il carro davanti ai buoi".

Quel post è nato male. E' un messaggio che ho scritto in un momento difficile. Ho chiesto a voi lettori di tacere, in modo prepotente. I vostri commenti, in un modo o nell'altro (perlopiù "ad personam"), sono comunque arrivati.

E i commenti che ho ricevuto -ma soprattutto il conforto e appoggio che ha ricevuto mia moglie- portano inevitabilmente a due conclusioni:

  • la prima, è che il messaggio è stato malinterpretato. La mia non voleva essere una critica nei confronti di Sandra. L'obiettivo era di lanciarle un messaggio di speranza e darle uno scossone perchè capisse che manca troppo poco per lasciarsi prendere dallo sfinimento, dalla tristezza, dalla depressione. Rileggendo il messaggio oggi, mi rendo conto di non essere riuscito ad esprimermi correttamente.
  • la seconda conclusione, ha ragione mia moglie, è che in questo blog ho parlato bene di tante persone, ma non ho mai saputo riconoscerle tutti gli sforzi e i sacrifici che ha fatto in questi lunghi cinque mesi. La realtà è che partendo da mia moglie, e passando per la mia famiglia (mamma e zii), il supporto, la pazienza, la fatica, sono stati grandi e non credo che sarò mai in grado di apprezzarli e di riconoscerli completamente. Loro hanno vissuto una situazione, per certi versi, ancora più complicata della mia. Laddove il malato soffre in prima persona, fisicamente ed emotivamente, i nostri cari soffrono fisicamente per i molteplici impegni che si generano (viaggi in ospedale, lavoro in casa, bimbi, ecc) e psicologicamente per l'impotenza e l'incertezza (a differenza del malato, loro non "sanno", non sono sempre a conoscenza dello stato del malato, si preoccupano a tutte le ore del giorno...).
Chiedo scusa, a mia moglie in particolare, per quell'infelice articolo che ho scritto. Spero di dimostrarle che tutti questi sacrifici sono valsi la pena, e che gliene sarò riconoscente per tutta la vita. Seppur a modo mio e con tutti i miei difetti.




Sandra:
Oggi, 12 ottobre 2010, torno a casa. Dopo cinque lunghi mesi, ricomincierà la nostra vita insieme!!
Tu dici sempre "le persone non cambiano". Dalla mia "rinascita" ho sempre avuto la speranza di azzerare tutti i miei difetti e di essere una persona migliore. Ovviamente non è così facile.
Spero comunque di renderti felice come marito e come padre dei nostri figli, per il resto della nostra vita.

Perdonami, 
Ti Amo Ogni Giorno Di +

Tuo marito "corNovum"

(2) Comments

  1. Anonimo

    Carissimo Maurizietto del mio cuore.

    Io sono stata qua nell'etere a seguire la tua storia con il fiato trattenuto e le lacrime, anche. Ho parlato pochissimo con tua Madre, la mia amica carissima e mai con Sandra, pur conoscendola da quando, ancora fidanzata tua, era venuta a conoscere me e Niky a Valencia.

    La verità è che, come persona fortunata e sana, ho purtroppo conosciuto personalmente il dolore lancinante e impotente degli "altri". Quelli che assistono una situazione che preferirebbero mille volte inflitta sulla loro pelle.

    Conosco quel dolore e la sua impietosa forza, talmente bene, che non ho potuto ne saputo dire niente di incoraggiante, ne alla mia amica ne alla tua giovanissima e coraggiosissima moglie, personalmente.

    Tu sei stato straordinario e mi hai dato un pedatone nel sedere per andare oltre. Oltre. Più in sù, più in là. Ma per poter fare questo, io so chi sosteneva quel tuo magico cuore e quella tua magica anima. No? Nessuno, credo, potrà mai premiare quella tenacia, audacia e determinazione che sono venute dalle tue donne... non conosco gli zii, ma ho molto voluto bene al tuo Papà. Immagino siano come lui. Tornando a Sandra: dopo il calvario, non c'e' subito molta pace... ma con lei, guardandola, osservandola da lontano e accompagnandola, l'abbiamo vista e riconosciuta. Lei e' la madre dei tuoi bambini e tua moglie. Non credo di dover aggiungere altro per dare lustro alla sua presenza inequivocabile in tutta la tua storia.

    Ciao Sandra, tesoro, bel lavoro!

    Ciao Donatella, non mi sono dimenticata di te neanche una volta in tutti questi giorni.

    Se oggi 12 Ottobre torni a casa Maurizietto: Welcome Home.

    12 ottobre 2010 alle ore 15:11
  2. Romano

    Ho letto e ne sono rimasto colpito e turbato.
    Auguro una migliore vita futura a te e alla tua famiglia.

    Un saluto Romano

    14 maggio 2013 alle ore 00:48